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- martedì, 9 aprile 2019 19:49 4194 visite
Viaggio della MemoriaIn mattinata la Raggi ha avuto un incontro con il sindaco di Capodistria, Aleš Bržan, mentre nel primo pomeriggio l'intera delegazione romana è stata salutata, nella prestigiosa Sala cerimonie ed eventi San Francesco d'Assisi, da alti esponenti della Comunità Italiana che vive in Slovenia, il vice-sindaco di Capodistria, Mario Steffè, il Presidente della CAN di Capodistria, Fulvio Richter, la vice-presidente della CAN Costiera, Nadia Zigante.
Nel rivolgere un saluto agli ospiti italiani sia il vice-sindaco Steffè che il Presidente Richter hanno voluto mettere in risalto l'importanza di eventi come quello odierno per il superamento delle divisioni che troppo spesso in passato hanno condizionato i rapporti reciproci, dopo che nel dopoguerra le vicende dell’esodo hanno stravolto la composizione demografica dell’Istria, di Fiume e di parte della Dalmazia. Queste vicende – ha detto in particolare Viaggio della MemoriaRichter – hanno fatto della componente italiana una minoranza che comunque è tuttora presente e fortemente impegnata per il mantenimento della lingua e della cultura italiane in queste terre grazie anche alle svariate istituzioni quali scuole, mezzi d’informazione e Comunità degli Italiani.
Sentite parole di ringraziamento sono state rivolte dalla vice-presidente dell’ANVGD, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Donatella Schürzel, che da molti anni ormai organizza i viaggi della memoria e che per la prima volta ha visto inserita anche la tappa di Capodistria.
Il Console generale d’Italia a Capodistria, Giuseppe D’Agosto ha a sua volta voluto mettere in risalto l’importanza ed il ruolo della sede consolare che dirige proprio per mantenere vivo il contatto con la componente italiana di queste terre a seguito della drammatica lacerazione seguita alla seconda guerra mondiale.
Un momento particolarmente toccante è stato quando il vice-sindaco Mario Steffè ha tenuto una vera e propria lezione di storia, dando fondo soprattutto ai ricordi personali ed alle vicende che hanno toccato da vicino la sua famiglia, divisa dall’esodo. La spiegazione ha incontrato i favori degli Viaggio della Memoriastudenti romani che hanno posto tutta una serie di domande per comprendere meglio una storia che è sicuramente difficile da interpretare dai testi scolastici.
Il sindaco Raggi a conclusione dell’incontro ha voluto rimarcare che sono soprattutto le piccole storie di vita vissuta che aiutano maggiormente i giovani a comprendere i grandi sommovimenti che hanno investito queste terre. “Ed è proprio questo – ha detto – che ci prefiggiamo di fare con questi viaggi. Ieri quando siamo partiti pensavamo che tutto dovesse svolgersi per categorie ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è bianco e ciò che è nero. Man mano come questo viaggio si dipana noi vediamo che queste categorie iniziano a diventare più labili e addirittura un po’ inutili. È difficile tracciare un confine per definire chi era dalla parte della ragione e chi dalla parte del torto. Stiamo quindi assistendo ad un totale ribaltamento dei valori ed anche Viaggio della Memoriaquesto ci aiuta a maneggiare categorie e definizioni con una delicatezza in più”.