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L’italiano in contesti plurilingui: incroci linguistico-culturali
Capodistria, 16-17 ottobre 2019
Dipartimento di Italianistica Facoltà di Studi Umanistici Università del Litorale Capodistria
Nell'ambito dell'integrazione europea e globale sta diventando sempre più chiaro che la comprensione di culture e lingue diverse è una necessità per le attività dell'uomo contemporaneo. In tali circostanze chi vive in territori dove convivono più gruppi nazionali può sentirsi privilegiato, poiché il confronto quotidiano con le diversità costringe a conoscere le culture e le lingue dell'ambiente.
Questo è anche il caso dei territori del confine italo-sloveno, un'area di contatto di culture prevalentemente romanze e slave. L'Istria è, ad esempio, una zona di plurisecolare convivenza di culture autoctone come quella slovena, quella italiana e quella croata, alle quali si sono aggiunte le culture degli immigrati. Molte sono oggi le nazionalità presenti nel suo territorio e assai più numerose le lingue e le varietà che quotidianamente entrano in contatto con lo sloveno e il croato. La lingua italiana occupa, in questo contesto, una posizione particolare: oltre a essere la lingua del gruppo nazionale italiano presente sul territorio da sempre, essa è anche lingua d’ambiente insegnata nella scuola accanto all’inglese e ad altre lingue straniere. Inoltre, nel resto della Slovenia è insegnata anche come lingua straniera.
Nel passato circostanze storiche e politiche hanno scatenato tra i popoli che abitano questo territorio conflitti e polemiche piuttosto che opportunità per sviluppare una convivenza ricca e feconda a livello individuale e collettivo. Si sono così formati stereotipi e pregiudizi che hanno ostacolato libere relazioni reciproche. Le conseguenze si sentono ancora oggi sebbene per lo più domini il desiderio di abbattere le separazioni create dal passato.
A ciò si aggiunge ancora la questione della comunità globale e della posizione dell'inglese come lingua fondamentale di comunicazione. Chiedersi perché e come conoscere le culture e le lingue dell'ambiente locale, nazionale e del comune ambiente europeo e globale, non si dà più per scontato e la risposta non risulta per niente semplice.
Dall’osservazione della realtà (socio)linguistica della regione nasce l’idea del Convegno Internazionale di studi: L’italiano in contesti plurilingui: incroci linguistico-culturali, che, proseguendo l’esperienza del Convegno di Klagenfurt, di Spalato e di Zara (2018) e della Tavola rotonda di Belgrado (2019), intende analizzare da diverse prospettive fenomeni legati alla presenza della lingua italiana in contesti di plurilinguismo.
FOLLIE PER UNA NOTTENell’ambito del convegno internazionale “L’italiano in contesti plurilingui: incroci linguistico-culturali”
Mercoledì, 16 ottobre 2019 alle ore 19.00
Sede della Comunità degli Italiani
palazzo Gravisi-Buttorai, Via Fronte di Liberazione 10,
si svolgerà lo spettacolo
FOLLIE PER UNA NOTTE
di e con Paolo Puppa
Paolo Puppa nei suoi monologhi, ambientati nelle province del Veneto, utilizza miti celebri prelevati dalla biblioteca greca ed ebraica, mostrando il disagio e il disincanto nella crisi del Nord Est. Il quotidiano viene mescolato così a pulsioni violente e distruttive, spesso emerse nel chiuso della famiglia. I soliloqui fanno parte della raccolta Cronache venete, edita da Titivillus. Per la serata capodistriana, l’autore e performer ha scelto Caco di Asiago e Abramo a Padova. Qui il gesto tragico ritorna secondo il modello antico, ma sfumato in torsioni grottesche.Paolo Puppa
Paolo Puppa nasce a Venezia nel 1945. Ordinario di storia del teatro e dello spettacolo alla Facoltà di Lingue e di Letterature Straniere dell’Università di Venezia, nonché direttore del dipartimento delle arti e dello spettacolo, ha insegnato in università straniere, come a Londra, Los Angeles, Toronto, Middlebury, Budapest, Parigi, Lilla. Commediografo con all’attivo molti copioni, pubblicati, tradotti e rappresentati anche all’estero. Riconosciuto come uno dei maggiori esperti di teatro italiano, già noto per aver vinto nel 1996 il Premio Pirandello con la commedia La collina di Euridice e tre anni più tardi il premio speciale della giuria al Premio Riccione per Zio mio. Nel 2012 pubblica per Titivillus Cronache venete e per Editoria & spettacolo Le commedie del professore. Pubblica per Bulzoni, nel 2019 “Scosse in famiglia”, vincitore del premio Ugo Betti per la drammaturgia 2018.